martedì 28 febbraio 2017

Shatranj


Shaṭranj è il nome che da secoli i Persiani danno all'antico gioco indiano degli scacchi.
La parola deriva dal sanscrito catur aṅga ("dai quattro ranghi").
Giunto dall'India in Persia già in periodo preislamico, da questo paese il gioco passò nel mondo arabo e in Occidente: in al-Andalus innanzi tutto. Era per lo più considerato dalla cultura islamica altamente educativo e formativo e, come tale, ha mantenuto intatta la sua popolarità fino ai giorni nostri.
Pur di grande successo e registrando consensi tra molti autorevoli dotti, non mancarono tuttavia critiche e reprimende degli ambienti moralistici musulmani, tra cui si può ricordare, ad esempio, Abū Manṣūr al-Thaʿālibī.

Le Chatrang ou Shatranj (persan : شَطْرَنْج) est considéré comme l'ancêtre du jeu d'échecs. Il est la version perse du jeu indien Chaturanga. À moins que ce ne soit le contraire car, à ce jour, les plus anciennes traces que l'on ait des échecs sont les mentions dans trois textes épiques perses1, notamment le Wizârišn î chatrang ud nihišm î nêw-ardaxšîr (« l'explication des Échecs et l'invention du Nard », texte appelé aussi Mâdayân î chatrang ou encore Chatrang nâmag, « Le livre des échecs ») écrit probablement au VIe siècle2.

https://fr.wikipedia.org/wiki/Chatrang

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