domenica 8 aprile 2018

Yes, lets have a good game! - di Marco Gandolfo

Non ci sono competizioni nell’Arte della Guerra.
Un vero guerriero è invincibile perché non compete contro nulla.
Vincere significa sconfiggere la mente conflittuale che si annida dentro di noi.

Morihei Ueshiba




Il titolo rappresenta la risposta in chat dataci da casshern ( 1 ) al nostro saluto augurale: “good game...”
Abbiamo apprezzato molto questo modo di porsi del forte giocatore americano all'inizio dell'incontro. ( 2 ) Secondo   il nostro punto di vista due giocatori che si apprestano a iniziare una partita di una qualsiasi versione Tafl, ( 3 ) dopo essersi debitamente salutati, ( 4 )
non dovrebbero essere protesi mentalmente verso una agognata vittoria, ma sinceramente intenzionati a creare una bella partita. ( 5 ) Ciò che implica, anche se ciò può apparire paradossale, ( 6 ) una collaborazione tra i due co-partecipanti al gioco. Questo tipo di approccio, consente di superare la visione antagonistica dello scontro  per concentrarsi su d'una visione unificante, ( 7 ) grazie alla quale è possibile porsi nella condizione ideale per realizzare un atto creativo del quale i due partecipanti saranno entrambi artefici. Inoltre ricordiamo ancora una volta che nelle arti marziali come nei giochi strategici non è tanto importante vincere o perdere, ( 8 ) quanto comprendere l'immancabile insegnamento che ogni incontro porta in sé stesso. ( 9 )

note:

1 - questo scambio di saluti è avvenuto nell'ambito di un incontro amichevole sul sito della WTF

2 -  notiamo che incontro non significa propriamente scontro, anche se lo spirito esasperatamente competitivo tipico dell'Occidente moderno dimentica continuamente tale differenza, con tutto quanto la cosa comporta.

3 -  naturalmente questo vale per tutti i giochi strategici.

4 -  il saluto è una forma di rispetto e di riconoscimento che viene sempre più trascurata nella società moderna ma che dovrebbe essere preservata in ambienti dove lo spirito delle arti marziali, pur con tutte le limitazioni che la modernità ha imposto dovrebbe nonostante tutto veicolare.

5 - Ovvero un'opera d'arte. La bellezza si manifesta esteriormente creando armonia e una bella partita tradurrà nel modo suo proprio tale qualità divenendo oggetto di meritata e degna contemplazione similmente appunto a quanto accade per un'opera d'arte comunemente intesa, pittorica, scultorea ecc.

6 - vi sono molte cose che l'uomo moderno trova anacronistiche, superflue, paradossali e financo risibili, quando a ben guardare esse appaiono tali per il semplice fatto che egli ha perduto coscienza di molte cose e i suoi occhi guardano ma difficilmente riescono realmente a vedere.

7 -  che deve trovare appoggio su una effettiva unità interiore o per lo meno su di una sincera tendenza verso di essa.

8 - vedi a questo proposito: Giocare per vincere? - di Marco Gandolfo

9 - nelle arti marziali orientali questo modo di intendere un incontro è presente da secoli.. in definitiva può essere detto che
le competizioni ci consentono di verificare la nostra condizione interiore aiutandoci a svelare le nostre debolezze e riconoscere il vero nemico: la mente o l'egoità a secondo del punto di vista, ovvero i nemici che albergano dentro di noi e che ci impediscono di ottenere l'unificazione del nostro essere. Gli incontri, perlomeno in una prospettiva orientale, non sono evidentemente finalizzati a gonfiare il nostro ego o a esaltare le tendenze del mentale.

Marco Gandolfo
Milano 8 - 4 - 2018

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