Source: http://web.mclink.it/MC1483/problemi.html
L'articolo oltre a diverse altre cose mostra l'apertura di Vladimir Kramnik nei confronti di altri forme di arte strategica,oltre a quella in cui eccelle. Questo fatto lo rende ai nostri occhi scacchista particolarmente degno di stima e rispetto....
M.G.
(You must play again the board, and not against the opponent - River Mountain Go, volume 2)
Nel 2006 l'allora campione del mondo di scacchi Vladimir Kramnik ebbe a lamentarsi in un'intervista
di come fossero cambiati la stima e il rispetto che da sempre i
giocatori più deboli avevano nei confronti di quelli più forti. Secondo
Kramnik questo era dovuto al fatto che i computer erano ormai in grado
di giocare meglio di qualsiasi essere umano e quindi sometimes
amateurs, especially those who are not very active themselves, get the
feeling that we are not playing that well, that we make mistakes all the
time, that we need twenty minutes to play a move which Fritz finds in a
few seconds. They may get the feeling that top chess players are not so
strong at all (a volte i dilettanti, speciamente quelli che giocano
poco, hanno l'impressione che noi non giochiamo così bene, che facciamo
molti errori e che impieghiamo venti minuti a giocare una mossa che
Fritz - uno dei migliori software in commercio - trova in pochi secondi.
Può essere che finiscano per pensare che i migliori giocatori non siano
poi così forti)....
Tra le molte cose interessanti dell'articolo abbiamo apprezzato la seguente risflessione dell'autore :
"Perché
un gioco è così diffuso in Occidente e l'altro in Oriente? (Scacchi
e Go) Esiste una
ragione profonda, non così evidente a chi non conosce un po' la
mentalità "orientale". Ed è qui il problema che andrebbe
superato se si vuole che anche il Go raggiunga, in Occidente e in
tutto il mondo, la fama degli scacchi. In Occidente domina da molti
secoli una mentalità "competitiva", la stessa che ha
portato a innumerevoli scoperte e invenzioni (ma anche al capitalismo
sfrenato e alle guerre) e così pure al fiorire di infinite
competizioni sportive, Olimpiadi in testa. In Occidente ci si afferma
superando gli altri e dimostrando così di "essere migliori".
In Oriente, viceversa, domina una mentalità "contemplativa",
che non reputa necessaria la competizione e punta invece alla
conoscenza di sé stessi e al raggiungimento dell'armonia interiore:
questo, da loro, significa "essere migliori"..."
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